Per celebrare i 10 anni di The Visual Agency, ogni settimana vi racconteremo progetti inediti e inesplorati, grandi classici visti sotto una nuova luce, curiosità, aneddoti e riflessioni sui dieci anni appena passati e sui dieci che verranno.
1. Ieri, oggi, domani
7 Novembre 2011, ore 17.51
Ciò che era solo un’idea, un sogno, un’intuizione, diventa realtà: nasce The Visual Agency s.r.l.
Dieci anni per un’agenzia creativa non sono un’enormità: lo sono un po’ di più se pensiamo al fatto che, nel 2011, di agenzie specializzate in data visualization in Italia praticamente non ne esistevano.
Negli anni 2000, il nostro CEO Paolo Guadagni navigava nel mondo delle Public Relation e la comunicazione: studi in fisica, inizi da sviluppatore, poi marketing, public relation e, infine, data visualization.
Un percorso tutt’altro che standard.
Unite questa poliedricità a un contesto di innovazione ed eccellenza come il Politecnico di Milano e il suo Density Design Lab, allora guidato dal nostro mentore Paolo Ciuccarelli, e avrete la ricetta con la quale The Visual Agency è stata progettata fin dagli albori.
Da un piccolo studio formato da quattro persone — tre sono ancora qui con noi a tracciare la rotta — per lo più incentrato sulla produzione di infografiche e video, a un’agenzia multidisciplinare che fa del digital il proprio core business ed è composta da circa trenta professionisti dai background più svariati: di strada se ne è fatta, senza mai abbandonare la missione e i valori che, fin dal principio, sono alla base del nostro lavoro quotidiano.
Ciò che ci aspetta nei prossimi dieci anni non è dato saperlo: ciò di cui siamo invece piuttosto certi è che The Visual Agency li affronterà con la stessa visione e intraprendenza che l’hanno caratterizzata nei dieci anni appena trascorsi.
2. I tre ingredienti del successo:
Le persone
Le persone
Le persone
Più un quarto: le persone.
Sì, in un mondo che strizza incessantemente l’occhio all’automatizzazione dei processi, le persone rimangono ancora le colonne portanti del successo.
Innanzitutto, grazie.
Grazie a tutti coloro che hanno reso e stanno rendendo questo viaggio possibile: colleghi, collaboratori, partner, stakeholder, soci, clienti, simpatizzanti, amici. Grazie!
Senza di voi oggi non saremmo qua.
In dieci anni sono cambiate tante cose.
Nei primi tempi le infografiche, i tableau de bord e i poster rappresentavano più della metà del fatturato annuo dell’agenzia.
Oggi non è più così: la quota riservata ai progetti digitali è cresciuta progressivamente e l’interattività è quasi sempre un requisito richiesto in primis dai clienti.
La digitalizzazione del contesto professionale e della nostra quotidianità ci mette quindi davanti all’importanza che il valore umano ha per qualsiasi tipo di organizzazione.
No, l’Intelligenza Artificiale non ci ruberà il lavoro.
Se è vero da un lato che molti ambiti si stanno automatizzando e che alcuni processi produttivi sono sempre più demandabili all’intelligenza artificiale, è dall’altro altrettanto fondamentale il contributo umano.
Prima di tutto, da un punto di vista tecnico: come aumentano i tool, aumenta anche la loro complessità e di conseguenza il livello di competenza richiesto per utilizzarli.
Oltre a essere sempre di più e sempre più complessi, gli strumenti digitali offrono infinite possibilità: individuare il potenziale e metterlo in atto è responsabilità del cervello umano, non certo dell’IA.
Sì, la diversità è ciò che fa la differenza.
Crediamo che per ogni azienda sia fondamentale perseguire la diversità dei propri team. E nel nostro piccolo questi dieci anni lo hanno dimostrato.
Ogni individuo è unico e porta valore aggiunto: più un team è eterogeneo, più sarà in grado di realizzare progetti dirompenti e innovativi.
Il percorso professionale e formativo, il bagaglio culturale, l’origine di ognuno di noi vanno a determinare ciò che noi siamo come entità.
3. Progettare sinonimo di sperimentare.
Con uno sguardo rivolto al futuro. Sempre.
Sperimentare, progettare, sviluppare, testare, e via in loop, da dieci anni a questa parte.
Dedichiamo grandi sforzi all’ideazione di nuovi concept, formati e linguaggi comunicativi: quale miglior cavia se non l’agenzia stessa?
Come ogni agenzia che si rispetti, mettiamo molta cura e attenzione nel raccontare i progetti che realizziamo in collaborazione con i nostri migliori clienti.
Oggi, però, ci teniamo a raccontarvi una serie di progetti che ha sì altrettanta importanza, ma non sempre ottiene la visibilità che merita.
Dare sfogo alla creatività
Per consentire ai nostri designer di sperimentare nuovi approcci con una certa libertà e costanza, stanziamo molte risorse per la realizzazione di progetti interni che non hanno alcun fine commerciale: i cosiddetti side project.
Bilancio annuale, che noia.
Uno dei contenuti su cui abbiamo lavorato di più è senza dubbio il nostro bilancio annuale. Obbligatorio per legge, poco stimolante nel suo tipico formato statico, fin dal lontano 2014 abbiamo innovato il contenuto proponendolo in modalità innovative e pionieristiche.
Partiti dal video nel 2014, abbiamo poi allargato gli orizzonti all’interattivo, fino a spingerci nei meandri della data physicalization e sonification.
Marketing sperimentale
Ogni occasione è buona per sperimentare.
Anche quando, per esempio, bisogna produrre dei contenuti di comunicazione e/o marketing (e come ben sapete, noi in The Visual Agency ne produciamo tanti).
È il caso, per esempio, dei nostri calendari, inviati ogni anno sotto forma di poster ai clienti più affezionati.
Ogni calendario esplora un nuovo modo di rappresentare visivamente l’anno solare e ha un tema specifico: nel 2014 le festività nel mondo, nel 2015 l’Expo, nel 2016 lo spazio e così via.
Sai qual è il primo side project realizzato da The Visual Agency?
Scaricalo gratuitamente!
4. Quanti dati dentro questa Lettura
E non sono mai abbastanza!
LaLettura compiva recentemente 10 anni dalla sua (ri)fondazione, così come la nostra agenzia.
Due storie legate a doppio filo: laLettura e The Visual Agency, il design del dato e l’informazione di qualità.
“Visual Data è una delle principali innovazioni che caratterizzano l’offerta editoriale de laLettura: il Taj Mahal della rappresentazione grafica”.
Ferruccio De Bortoli - Ex Direttore, Corriere Della Sera.
Information Design all’ennesima potenza
Il design dell’informazione è una disciplina che mira a presentare le informazioni nella maniera più chiara, efficace e fedele possibile.
È naturale quindi che raggiunga la sua forma più alta quando incontra la realtà che è a tutti gli effetti uno dei custodi per antonomasia dell’informazione in Italia: il Corriere della Sera.
Uno spazio di sperimentazione. Per tutti.
Le visualizzazioni che escono ogni domenica nella sezione Visual Data dell’inserto sono un vero e proprio spazio di sperimentazione.
Prima un quadrato di 27 centimetri, oggi una doppia pagina dedicata. I designer hanno la possibilità di lavorare in un “safe place” coniugando estetica e fruibilità, mentre l’editore ha la possibilità di realizzare approfondimenti e articoli in formati innovativi destinati a un pubblico di qualità.
10 anni insieme!
Fin dai primissimi tempi abbiamo collaborato con l’inserto culturale del Corriere.
Più di 10 visualizzazioni, dal 2011 a oggi, per raccontare gli argomenti più svariati: dalle tratte dell’aeroporto di Linate al consumo di gelati, dalle vite dei Santi ai trend del mercato immobiliare.
5. Se le digital humanities incontrano il design
Il futuro del sapere è in buone mani.
Sfruttare tecniche di data visualization all’avanguardia per dare nuova linfa al patrimonio artistico, culturale e umanistico: un connubio potente diventato ormai un mantra di The Visual Agency.
Chi ci segue da un po’ questa storia la conosce bene.
Cominciò tutto in maniera un po’ inconsapevole.
La Pinacoteca Ambrosiana di Milano custodisce da secoli il Codice Atlantico di Leonardo, la più grande collezione di scritti e disegni del genio fiorentino.
Potendo esporre solo qualche foglio alla volta a causa della loro fragilità, l’immensa opera non è mai stata interamente accessibile nè al pubblico nè ad accademici e ricercatori.
Studiando una possibile soluzione con i Dottori della Biblioteca, abbiamo optato per un sito web interattivo e gratuito che raccoglie, cataloga e rende navigabili i 1119 fogli del Codice: uno strumento prezioso tanto per gli appassionati quanto per gli studiosi.
Information design al servizio dell’umanità
Il nostro primo progetto di digital humanities ebbe un successo quasi inaspettato: dodici premi internazionali, decine e decine di uscite stampa, più di trecentomila visite al sito.
Da lì, decidemmo di incentrare le nostre attività di Ricerca e Sviluppo sul campo delle digital humanities: un’occasione per sperimentare nuove tecniche di design per noi, un servizio di democratizzazione delle opere d’arte per il pubblico.
Da un Codice a una Commedia
La seconda grande fatica dell’agenzia è stata realizzata per celebrare il 700esimo anniversario della morte di uno dei più grandi poeti di tutti i tempi: Dante Alighieri.
Se il progetto condivide l’obiettivo di consentire un’analisi completa dell’opera con il suo predecessore, allo stesso tempo ha un’ambizione ancora maggiore: raccogliere sette secoli di immaginario figurativo ispirato dalla Divina Commedia in un’unica piattaforma, grazie alla quale è possibile fruire l’opera ascoltandone il testo e visionando le opere ad esso dedicate.
6. Grazie per averci detto «sì, facciamolo»
Un sì tutt’altro che scontato.
"Ho incontrato per la prima volta The Visual Agency nel 2012. Era un piccolo studio di 4-5 persone che parlavano di contenuti visuali, un formato assolutamente innovativo per quegli anni. Da allora abbiamo affrontato molti cambiamenti nella comunicazione digitale di Eni, ma in questi 10 anni The Visual Agency è sempre stata al nostro fianco."
Roberto Ferrari, Head of Digital Communication Experience & Strategy - ENI.
Grazie di cuore a tutti i professionisti che hanno creduto in The Visual Agency dal giorno uno.
Specialmente, grazie a chi ha scelto di iniziare con noi un percorso di collaborazione fatto di confronti, proposte e idee.
10 anni di agenzia, quasi 200 clienti. Di questi, alcuni sono con noi da più di mezzo decennio.
Più che clienti, amiamo definirli partner. Più che fornitori, amiamo definirci collaboratori.
Una crescita comune.
Siamo un’agenzia altamente specializzata che, in quanto tale, ha servito tutti i settori merceologici, o quasi.
Ogni volta che iniziamo un percorso di collaborazione con un nuovo cliente, impariamo qualcosa.
Allo stesso tempo, il cliente impara qualcosa da noi.
Che si tratti di digitalizzare un annual report o strutturare un data design system dalla A alla Z, l’obiettivo è sempre trasferire know how e conoscenze: non solo convertire determinati dati o informazioni in asset aziendali, ma allo stesso tempo educare e rendere più consapevole l’approccio al dato in sè.
Verso l’infinito e oltre.
Siamo partiti come un piccolo studio con sede a Milano.
I primi lavori arrivavano grazie al passaparola e alla longeva carriera del nostro CEO.
Nel tempo ci siamo allargati: abbiamo vinto qualche gara e siamo diventati un nome riconosciuto sul territorio.
Oggi abbiamo valicato i confini nazionali grazie alle potenzialità del digital marketing, non ancora del tutto esplorate: contiamo diversi clienti dal resto d’Europa e dagli Stati Uniti.
Una piccola bottega rinascimentale, riconosciuta in tutto il mondo per la qualità dei suoi servizi.
7. L'information design è anche una bella storia da raccontare.
Bella, e utile.
Per portare la data visualization all’interno delle aziende, è necessario fare formazione.
Ed è necessario farla insieme.
Ogni progetto è un punto di partenza.
Ogni collaborazione è l’inizio di un percorso.
Ogni occasione è valida per educare alla cultura del dato.
A volte capita anche che ci si prenda per mano e non ci si lasci più, attuando processi di trasformazione strutturale di interi reparti e aziende.
Fianco a fianco, mano nella mano.
La formazione diventa quindi costante, insita in ogni call, in ogni brief, in ogni round di feedback.
A volte, però, è utile tornare a scuola.
Un approccio consulenziale non è sempre sufficiente a educare i team a un utilizzo corretto e proficuo della data visualization.
In alcuni casi bisogna sviscerare gli argomenti, provare le tecniche sul campo, sporcarsi le mani.
È per questo che negli anni abbiamo erogato corsi di formazione e workshop su misura.
Più di 300 professionisti formati e la conseguente nascita di Data@work, corso intensivo di tre giorni che ha riscosso grande successo.
Come una bottega rinascimentale.
Abbiamo riassunto i princìpi fondamentali del nostro approccio progettuale in una pagina sul nostro sito. Se ti incuriosisce l’argomento,
8. Data Journalism: è amore!
Amore per i dati spiegati bene, amore per il giornalismo di qualità.
Combinando giornalismo, dati e design è possibile fare informazione responsabile, consapevole e di valore.
The Visual Agency ha sempre vissuto un amore laterale: il data journalism.
Parallelamente ai servizi di supporto alle imprese, l’agenzia dedica molte risorse alla produzione di articoli e long-form caratterizzati da un forte approccio datadriven.
Prendendo spunto dalle grandi redazioni internazionali come New York Times, Washington Post, South China Morning Post e molte altre, nel 2016 è infatti nato Visualeyed.
Visualeyed è un magazine online che presenta un interessante mix tra articoli originali e i migliori esempi di data e visual journalism nel mondo.
Da un magazine a una vera e propria agenzia specializzata.
Esperienza, passione, servizio alla collettività: il data journalism per noi rappresenta questo e molto altro, motivo per cui nel 2018 nasce lo spin-off Dalk, un’agenzia specializzata nella produzione di contenuti editoriali.
Non solo per le imprese, ma anche per le persone.
Una delle ultime fatiche, che puoi trovare su Visualeyed, è il reportage realizzato in collaborazione con Simone Ferrari, giornalista e ricercatore, sulle comunità indigene delle Ande colombiane la cui sopravvivenza è messa in serio pericolo dal narcotraffico.
9. Cento di questi (dieci) anni
E di questi mille progetti.
Nel libro celebrativo, a breve in free download per tutti gli iscritti alla nostra newsletter Berry, abbiamo ripercorso la vita dell’agenzia anno per anno, dal 2012 ad oggi, selezionando i progetti più significativi.
Nell’attesa, te ne proponiamo qualcuno decisamente interessante:
Cielo, Terra, Mare.
Una piattaforma immersiva e multisensoriale per comunicare le opere e i progetti di Terna, il più grande operatore europeo indipendente di trasmissione elettrica.
Una collezione digitale per riscoprire la Divina Commedia.
DivineComedy.digital è un progetto di digital humanities che, per la prima volta, raccoglie e visualizza le opere raffiguranti il mondo narrativo della Divina Commedia, favorendo la navigazione inedita e inesplorata di uno dei più grandi capolavori della storia dell’umanità.
Comunicare dati scientifici complessi.
The Ocean Race è la regata di vela più lunga del mondo. Durante la gara, che si svolge ogni tre anni, le imbarcazioni sono utilizzate per svolgere attività di ricerca scientifica incentrate sulla salute degli oceani e l'impatto che su di essi hanno il cambiamento climatico e le attività umane come l'inquinamento e la pesca intensiva.
L’energia va in onda!
Energy Shot è una serie data-driven su tecnologia, tendenze e curiosità che si celano dietro la produzione di energia.
10. Il futuro visto da qui
«Difficult to see. Always in motion is the future.»
A giorni il libro celebrativo sarà disponibile per tutti gli iscritti a Berry, la nostra newsletter mensile; nel frattempo, ci siamo chiesti che sembianze avrà il futuro della data visualization.
Se fare previsioni è una pratica tanto difficile quanto rischiosa, dopo dieci anni di esperienza maturata nel campo dell’information design e della visualizzazione dei dati non possiamo fare a meno di ragionare su come queste discipline si evolveranno nel prossimo futuro.
Nuovi linguaggi, formati e supporti.
La storia della visualizzazione dei dati viaggia di pari passo con il progresso tecnologico. Partiti dalla visualizzazione statica e analogica, abbracciata quella interattiva e digitale, come si adatterà questa alle nuove tecnologie?
Il modo di rappresentare e comunicare i dati sta cambiando rapidamente, coinvolgendo sempre di più una dimensione multisensoriale: data sonification, realtà aumentata e virtuale sono già una solida realtà.
Più dati, più opportunità.
Secondo le stime, nel 2021 sono stati prodotti 79 Zettabyte di dati e questa cifra dovrebbe più che raddoppiare entro il 2025 (International Data Corporation).
Per dare un’idea più concreta, ogni minuto vengono pubblicate 65.000 foto su Instagram e vengono effettuate 5,7 milioni di ricerche Google.
Con una mole di dati così immensa, è sempre più complesso e articolato l’approccio delle aziende e organizzazioni: dalle interfacce di prodotti e servizi alla loro comunicazione, passando per tutti i processi decisionali che li determinano.