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News Riflessioni dalla Biennale di Venezia di architettura 2025
15/05/2025

Riflessioni dalla Biennale di Venezia di architettura 2025

La Biennale di Architettura di Venezia di quest’anno si è aperta con un messaggio forte: l’architettura non riguarda più solo gli edifici, ma anche i sistemi, i dati, il clima e il futuro del vivere collettivo. 

Biennale di architettura Venezia 2025
Carlo Ratti curatore della Biennale di Venezia 2025

Curata da Carlo Ratti, architetto, ingegnere e direttore del MIT Senseable City Lab, l’edizione 2025 esplora come l’architettura possa rispondere alle complesse sfide del XXI secolo. Ratti è noto per il suo approccio visionario al design urbano, che fonde tecnologie digitali e spazio fisico per rendere le città più reattive e sostenibili. La sua curatela riunisce progetti che non si limitano a mostrare, ma stimolano attivamente nuovi modi di pensare.

Tra le molte installazioni che ci hanno colpito:


Il water bar di Lavazza ha filtrato l’acqua della laguna veneziana per preparare il caffè: un atto simbolico e letterale di trasformazione, che sottolinea il ruolo del design nell’uso sostenibile delle risorse.


L’opera immersiva di Refik Anadol ha, ancora una volta, superato i confini tra arte, intelligenza artificiale e dati. Utilizzando input ambientali in tempo reale, la sua installazione ha creato una narrazione visiva viva, al tempo stesso affascinante e inquietante, un promemoria delle forze invisibili che modellano il nostro ambiente.


Il cambiamento climatico, prevedibilmente, era ovunque, ma ciò che ci ha colpito è stata la varietà delle risposte. Dai futuri speculativi agli appelli urgenti all’azione, l’architettura sta chiaramente passando dalla costruzione di oggetti al pensiero sistemico.

Immagine di poster alla Biennale di architettura 2025
Immagine di poster alla Biennale di architettura 2025

Siamo stati particolarmente orgogliosi di vedere l’installazione di Paolo Ciuccarelli (fondatore del DensityDesign Lab e professore di design alla Northeastern University), realizzata in collaborazione con Albert-László Barabási, pioniere della scienza delle reti. Il loro progetto ha mappato le dinamiche invisibili di collaborazione, influenza e complessità — un contributo perfettamente in linea con una Biennale che esplora i sistemi interconnessi del nostro mondo.

La Biennale di Venezia resta una delle piattaforme globali più importanti per il pensiero architettonico: non solo un luogo di esposizione, ma uno spazio che plasma il discorso. Per noi di The Visual Agency è stata un’occasione per connetterci, riflettere e lasciarci ispirare da come il design possa illuminare le urgenze del nostro tempo.


Come sempre, un’esperienza illuminante.